Piano di azione comunale per il risanamento dell'aria

Ultima modifica 26 agosto 2019

Per inquinamento atmosferico si intende secondo il decreto n. 203/88 e successiva modifica apportata dall'art. 268 del decreto 152/2006: "ogni modificazione dell'aria atmosferica, dovuta all'introduzione nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell'ambiente oppure tale da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell'ambiente".

L'obiettivo della disciplina ambientale è quello di promuovere la qualità della vita umana anche attraverso la salvaguardia ambientale. La qualità dell'aria nei centri urbani rappresenta uno dei temi di maggior criticità ambientale la cui causa va ricondotta alle emissioni dei gas di scarico degli autoveicoli, alle industrie e agli impianti di riscaldamento.

Con la 5a Conferenza Ministeriale Ambiente e Salute, i governi si sono ripromessi inoltre di far fronte agli effetti avversi dei cambiamenti climatici sulla salute e di ridurre le diseguaglianze sociali e di genere nell'esposizione al rischio. Si sono anche impegnati a mettere la sanità al centro dello sviluppo socio-economico attraverso maggiori investimenti in nuove tecnologie.
Tra gli strumenti utilizzati per conoscere la qualità dell'aria in un'area, ci si avvale delle concentrazioni degli inquinanti rilevate dalla rete di monitoraggio dell'ARPAV; gli inquinanti dipendono dalle sorgenti emissive e della loro distribuzione del territorio, nonché dall'ambito territoriale inteso come orografia, dalle condizioni meteo-climatiche e dalla distribuzione della popolazione e degli insediamenti produttivi. Questi criteri sono necessari per elaborare i piani un piano d'azione e per programmare gli interventi per il contenimento dell'inquinamento atmosferico.

Gli inquinanti normati a livello europeo e nazionale sono le polveri, ossidi di azoto, monossido di carbonio ossidi di zolfo, idrocarburi policiclici aromatici, metalli. La normativa richiede alla Regioni di effettuare una valutazione della qualità dell'aria e di individuare degli interventi per raggiungere gli obiettivi di mantenimento e risanamento.

Il documento normativo di indirizzo e di riferimento per tutti i Comuni del territorio regionale è il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell'Atmosfera approvato dal Consiglio Regionale con propria deliberazione n. 57 del 11/11/2004 e dalla successiva DGRV n. 3195/2006, che ha suddiviso il territorio regionale classificandolo in base alla loro "densità emissiva" (quantità di inquinante per unità di superficie).
Il Piano di Azione e Risanamento della Qualità dell'Aria (PQA) è uno strumento di valutazione e indirizzo volto a garantire, nell'area di applicazione, il mantenimento della qualità dell'aria ambiente o il suo risanamento nei casi in cui si riscontrino elementi di criticità, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Il Piano costituisce, assieme a tutti gli altri strumenti previsti dalla normativa per la pianificazione territoriale, uno dei documenti di riferimento per lo sviluppo delle linee strategiche delle politiche nei settori connessi alla qualità dell'aria. La tutela della qualità dell'aria necessita infatti di strumenti trasversali, richiedendo il coinvolgimento attivo degli enti pubblici, e in particolare delle amministrazioni locali, ma anche dei soggetti privati, come le imprese e i cittadini, sia singolarmente sia nelle organizzazioni collettive come, ad esempio, i comitati, i sindacati e le associazioni.